La fumata, consigli degustazione

LA FUMATA - CONSIGLI PER LA DEGUSTAZIONE 
La degustazione de IL DOGE deve essere fatta con tutti i cinque sensi 

VISTA: per apprezzarne le dimensioni (170 mm), la forma cilindrica con estremità rastremate, la superficie liscia e gentile. 

UDITO: per valutare il contenuto di umidità. Si consiglia di avvicinare il sigaro all’orecchio e schiacciarlo leggermente con le dita: se si avverte un leggero scricchiolio, significa che l’umidità è quella giusta (ottimale un’umidità assoluta al 12-14%). 

TATTO: per apprezzare la qualità del tabacco utilizzato per fascia e sottofascia e la regolarità di riempimento del sigaro. 

OLFATTO: per apprezzare il gradevole e delicato profumo (si evidenziano note di nocciola e fico secco) del tabacco naturale Nostrano fermentato. 

GUSTO: IL DOGE ha un gusto corposo, appagante ed aromatico. Il retrogusto è pulito e caratterizzato da un aroma con note di frutta secca, legno e cuoio. 
La particolare forma e le dimensioni de IL DOGE consentono sia una fumata di tipo “alla maremmana” (cioè sigaro intero) o “ammezzato”. 

Per effettuare il taglio, a causa della delicatezza del tabacco utilizzato, è preferibile utilizzare un tagliasigari a doppia ghigliottina o meglio il tipo a forbice. 

Prima dell’accensione è opportuno effettuare alcune tirate a sigaro spento: questo consente di verificare la regolarità del tiraggio ed apprezzare le cariche aromatiche della miscela di tabacco ed, in particolare, la nota legno/cuoio tipico del Nostrano del Brenta fermentato. 

Per l’accensione de IL DOGE è consigliabile utilizzare un dispositivo a fiamma neutra e “ fredda”. In alternativa può essere utilizzato un accendino a gas (quelli a benzina rilasciano eccessivi residui di combustione). 

Una buona tecnica di fumata del sigaro prevede tirate lente e regolari in modo da “gustare” il fumo che non deve essere aspirato. 

Il DOGE va fumato in condizioni di completo relax, in un ambiente confortevole. 

La fumata può essere accompagnata dal sorseggio di una appropriato bevanda o dalla degustazione di un cibo tassativamente slow food.
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